Decontribuzione mamme 2025: anche alle lavoratrici autonome
Il Governo ha approvato in questi giorni la legge di bilancio 2025 Il testo, provvisorio, non è ancora stato diffuso ma dal comunicato stampa e da anticipazioni ufficiose emergono a grandi linee gli interventi previsti .
Tra i capitoli più attesi e preannunciati da tempo, ci sono diverse misure di sostegno alla genitorialità.
In particolare sono previste, oltre al nuovo bonus nascita di 1000 euro, l'ampliamento del bonus asili nido, l'estensione a tre mesi dell'indennità maggiorata all'80% , la riconferma della decontribuzione per le lavoratrici dipendenti con almeno due figli a anzi l'estensione dello sgravio alle lavoratrici autonome con partita IVA
Ricordiamo i dettagli sulla misura in vigore e le novità nei paragrafi seguenti.
La decontribuzione madri già in vigore per il triennio 2024-2026
Il comma 180 della legge di bilancio 213 2023 come detto prevedeva due diverse misure:
- dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026
- l' esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico
- delle lavoratrici madri di 3 o piu figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, anche part time
- sia del settore privato che del pubblico impiego, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico
- fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo,
- nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile.
- SOLO per il 2024 lo stesso sgravio riguarda anche:
- le lavoratrici madri di due figli (sempre con contratto a tempo indeterminato, ed esclusi i rapporti di lavoro domestico)
- fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
In entrambi i casi resta ferma l'aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, cioè il calcolo della pensione non prevede riduzioni.
Decontibuzione madri 2025
Come anticipato, gli sgravi contributivi per le madri con due figli, introdotti nel 2024, saranno prorogati anche nel 2025, ampliando la platea delle beneficiarie alle lavoratrici autonome.
Lo ha annunciato in una nota il Ministero dell'economia specificando di aver destinato un fondo specifico per coprire i costi di questa iniziativa, che già nel 2024 ha interessato circa 570.000 lavoratrici dipendenti.
La proroga e l’estensione alle partite IVA segnano un ulteriore importante passo per favorire la conciliazione tra vita lavorativa e familiare e sostenere economicamente le famiglie con figli contro l'inflazione.
Si ricorda che per i dettagli sull'applicazione occorre attendere il testo definitivo della norma e le istruzioni INPS.