Professionisti: pensione indiretta ai superstiti solo con contributi versati

La Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 15294 del 31 maggio 2024,  ha confermato che  non ha diritto al trattamento di pensione indiretta con compensazione  il coniuge superstite di un consulente del lavoro  nel caso in cui questi non abbia a suo tempo  versato i contributi dovuti. 

Questo in quanto ai fini del riconoscimento della pensione indiretta a favore di familiare di un lavoratore autonomo deceduto non opera il principio dell'automatismo delle prestazioni previdenziali previsto per l'assicurazione generale IVS. 

Vediamo di seguito alcuni dettagli sul caso specifico.

Pensione indiretta professionisti: il caso

Il caso riguardava un ricorso  proposto da E.N.P.A.C.L. ENTE NAZIONALE DI PREVIDENZA ED  ASSISTENZA PER I CONSULENTI DEL LAVORO,  contro la decisione di una  corte di appello  che aveva accolto la domanda di pensione indiretta per la coniuge di un consulente del lavoro  con  compensazione tra importi dovuti  come pensione indiretta e gli importi dei contributi  soggettivi integrativi  non versati al professionista 

La corte accoglie il primo motivo di ricorso basato sul fatto che  nel lavoro autonomo il mancato versamento della  contribuzione preclude l’attribuzione del diritto a pensione,  mentre l’attribuzione del diritto jure proprio implica solo l’esclusione dall’asse ereditario, ma non consente deroga  alla maturazione del requisito contributivo.  Si conferma cioè che il diritto alla pensione indiretta presuppone il possesso dei requisiti  (amministrativi, contributivi ed anagrafici) per la pensione  da parte del de cuius.

La decisione della corte di appello era fondata sui precedenti  (Sentenza n. 23569 del  12/09/2008  e  Sentenza n. 13938 del 16/06/2006(  in cui era stato affermato che, quando  un lavoratore autonomo muoia senza aver versato contributi, i superstiti, ove ricorrano le condizioni di legge,  hanno diritto alla pensione indiretta iure proprio e non iure hereditatis, e tale diritto non può essere escluso in caso di  inadempimento dell'obbligazione  contributiva.

Se pero i superstiti sono  anche eredi,  essi hanno l'obbligo di pagare i contributi omessi e non   prescritti, secondo le norme del diritto successorio.

Pensione indiretta professionisti: le motivazioni della Cassazione

La cassazione ricorda invece la decisione in senso contrario   n. 26443 2021 che  ha considerato  che il trattamento pensionistico indiretto del superstite, pur restando autonomo, trae le sue condizioni di maturazione  dalla posizione assicurativa del dante causa, costituendo la  morte dell'assicurato uno dei requisiti soggettivi.  

Viene anche sottolineato che la regola dell'automatismo prevista per l'assicurazione generale obbligatoria IVS delle prestazioni non trova applicazione nei confronti dei lavoratori autonomi, e che per essi, finché non sono pagati i contributi nella misura prevista dalla legge (come nel caso in oggetto) , non matura né diritto alla pensione, né il diritto alla pensione indiretta. del familiare.

La decisione di appello viene dunque cassata con rinvio in quanto,  "non ha diritto a  pensione il  coniuge superstite quando al momento del decesso

l'assicurato non poteva far valere il minimo di contribuzione  richiesto" .

Resta comunque ferma la possibilità del superstite di ovviare  all’omissione contributiva del dante causa, con conseguente  successiva maturazione del requisito utile alla pensione  indiretta.